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Intervista ad un fotografo

da | 23 Nov 20 | Sviluppo siti web

Se i testi di un sito web sono fondamentali per comunicare il proprio messaggio le immagini non sono da meno . Una foto ben fatta può trasmettere emozioni e catturare l’attenzione immediatamente , appena si apre la pagina.

Ecco che avere delle immagini professionali è fondamentale per la realizzazione di un sito e quindi, come già raccontato qui per quanto riguarda i testi, collaboriamo con Luca Rigoli, un fotografo professionista.
A Luca abbiamo fatto qualche domanda sulla sua professione per meglio farvi capire come opera e cosa significa la sua professione.

Ciao Luca, quando e com’è nata la tua passione per per la fotografia?
La mia passione nasce dal desiderio di voler conservare quanto più possibile i miei ricordi. Oserei dire che ho una forte avversione a cancellare o buttare qualcosa che rappresenti un ricordo, e questo mi porta anche a litigare con la ragazza con cui convivo. Ho nell’armadio scatole che contengono una serie di oggetti del mio passato, diari, biglietti, cartoline.. fino ad arrivare ad un paio di peluche della mia infanzia.
Le fotografie sono state una naturale estensione di questa mia indole. Scattavo qualche foto ricordo dei miei amici nel corso delle vacanze estive ancora quando si usava la pellicola, ma ovviamente con l’arrivo del digitale la cosa è esplosa e ho avuto la possibilità di documentare e archiviare qualsiasi cosa.

Mi sono accorto che la fotografia stava diventando qualcosa di più rispetto al mero “documentare e archiviare” quando nel 2012 molti miei amici hanno acquistato una reflex e mostravano su facebook ritratti con lo “sfondo sfocato”, impossibili da ottenere all’epoca con macchine fotografiche digitali consumer. Ne ho ovviamente comprata una anche io e mi sono appassionato alla scienza e alle motivazioni tecniche che rendevano possibili certi risultati. Ho iniziato a sperimentare scattando foto in manuale e traendo soddisfazione nel vedere che potevo prevedere il risultato di uno scatto partendo dalla teoria.

Ho iniziato anche a studiare la luce: quando vedevo un bel ritratto fotografico notavo il riflesso della luce negli occhi del soggetto per capire quante e quali luci erano state poste di fronte a lui, osservano tutti gli elementi della foto che mi potessero permettere di fare “reverse engineering” in modo da ricreare gli stessi risultati.

Hai una location preferita o scegli di volta in volta ?
A Milano le mie location preferite sono Porta Nuova, il Parco Lambro e il palazzo della Regione Lombardia.

Auale è la parte più divertente del tuo mestiere?
Quando il modello o la modella vedono il risultato finale di una foto e rimangono a bocca aperta perchè non avevano capito cosa sarebbe saltato fuori.

Che significa per te una buona fotografia?
Una fotografia è “buona” se i parametri di esposizione e composizione sono stati impostati correttamente. Diventa “ottima” se mi trasmette un’emozione.

Hai qualche attrezzatura fotografica e fotocamera favorita?
Quando ho iniziato nel 2012 ho scelto Nikon, dopo qualche anno son passato a Canon e negli ultimi 2 anni ho usato solamente Sony.
Sony ci ha visto giusto qualche anno fa quando ha capito che la tecnologia reflex si sarebbe estinta come i dinosauri e ha puntato forte sulla linea mirrorless. Nikon e Canon si sono svegliate tardi, ma ora stanno recuperando terreno.
Al momento mi trovo cosi bene con Sony e ho investito cosi tanto in lenti compatibili con Sony che penso di rimanere fedele ancora per qualche anno, poi si vedrà!

Ritocchi mai le tue foto?
L’elaborazione di una foto è una fase imprescindibile. Spesso chi vuole iniziare a fotografare mi chiede consigli su quale modello di macchina è meglio acquistare e mi dicono quanti soldi hanno a disposizione.
Si dimenticano tutti di includere nel loro budget 10 euro al mese da spendere in abbonamento in Adobe Lightroom. È inutile spendere dei soldi per una macchina fotografica se non si ha intenzione di elaborare le foto al computer , equivale a mangiare una bistecca cruda, infatti il formato delle foto delle macchine fotografiche professionali si chiama RAW (crudo).
Lightroom permette di regolare l’esposizione, i colori, il bilanciamento del bianco e numerose altre impostazioni che possono davvero fare miracoli. Il passo successivo poi è Photoshop per correggere difetti specifici. Ogni foto che pubblico è stata elaborata prima in Lightroom e poi in Photoshop. Nelle mie instagram stories ogni tanto mostro i “before and after” dei miei editing più belli per incentivare gli appassionati a non saltare questo passaggio.

Che consiglio daresti a un giovane che vorrebbe fare della fotografia la propria professione?
Gli consiglierei di farlo come “secondo lavoro”, io non riuscirei a mantenermi solo con i guadagni derivanti dalla fotografia. È piu realistico porsi come obiettivo di “ripagarsi l’attrezzatura” grazie ai lavori svolti nei weekend piuttosto che pensare davvero di poterci vivere. Se poi le cose dovessero andargli decisamente bene sarei felice di essere smentito.

Grazie per le tue risposte, Luca !

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